uando si tace la campana ostile
che mi manda ai defunti, non volermi
piangere ancora, se dal mondo vile
vado a più vile vivere di vermi.
Se scorri questi versi, abbi scordato
la mano di chi scrive, che ti ha cara
tanto che più gli è dolce essere obliato,
se la sua rimembranza riesce amara.
E se, ti dico, leggi questa riga
quando sarò composto nel mio campo,
al mio povero nome non dar briga
e lascia amore e vita senza scampo,
che quei pedanti, del tuo lutto accorti,
non diano gabbo a te con i tuoi mort
uando si tace la campana ostile
che mi manda ai defunti, non volermi
piangere ancora, se dal mondo vile
vado a più vile vivere di vermi.
Se scorri questi versi, abbi scordato
la mano di chi scrive, che ti ha cara
tanto che più gli è dolce essere obliato,
se la sua rimembranza riesce amara.
E se, ti dico, leggi questa riga
quando sarò composto nel mio campo,
al mio povero nome non dar briga
e lascia amore e vita senza scampo,
che quei pedanti, del tuo lutto accorti,
non diano gabbo a te con i tuoi mort
uando si tace la campana ostile
che mi manda ai defunti, non volermi
piangere ancora, se dal mondo vile
vado a più vile vivere di vermi.
Se scorri questi versi, abbi scordato
la mano di chi scrive, che ti ha cara
tanto che più gli è dolce essere obliato,
se la sua rimembranza riesce amara.
E se, ti dico, leggi questa riga
quando sarò composto nel mio campo,
al mio povero nome non dar briga
e lascia amore e vita senza scampo,
che quei pedanti, del tuo lutto accorti,
non diano gabbo a te con i tuoi mort