Dà ricetto il tuo
petto a tutti i vivi
che contumaci mi
credevo tolti;
l’amante anatomia
governa quivi
su quanti vi
dimorano, insepolti.
Quante lacrime pie,
quanto compunte
il mio cuore devoto
mi ha spillate
a buon profitto
d’anime defunte
che, vive in te,
giacevano indovate!
Tu sepolcro d’amore
che non dorme,
ostensorio d’amanti
che adorai,
poiché danno al tuo
petto le mie orme,
quel ch’era loro,
tutto per te l’hai.
I cari volti riveder
concedi
e tu, nei molti,
tutto mi possiedi.