Quando quaranta inverni
assedieranno la tua fronte
e nel campo della tua
bellezza scaveranno profonde
trincee,
l'orgogliosa livrea della
tua gioventù, così ammirata
ora,
sarà un panno cencioso,
tenuto in poco conto.
Allora, se ti si chiedesse
dove giace la tua bellezza,
dove tutto il tesoro dei
tuoi ardenti giorni,
dire nei tuoi stessi occhi
infossati
sarebbe vergogna che divora
tutto e sprecato elogio.
Quanto maggior elogio
meriterebbe l'uso della tua
bellezza,
se tu potessi rispondere 'Questo
mio bel figlio
salderà il mio conto e
scuserà me vecchio',
provando la sua bellezza,
per successione, tua!
Questo sarebbe esser rifatto
nuovo quando sei vecchio,
e veder caldo il tuo sangue
quando lo senti freddo.