Quando io ascolto i
rintocchi del tempo
e un dì superbo in
notte odiosa affonda,
quando osservo una
viola che si sfronda
coi ricci neri
striati d’argento,
quando spoglie vedo
imponenti piante
che al gregge da
calura erano schermo,
e il verde estivo
nei covoni fermo
sul carro con le
barbe ispide e
bianche,
“Vivrà la tua
bellezza”, è il mio
timore,
“che fra i resti del
tempo deve andare?“
Ché cosa dolce e
bella non può stare
e, appena un’altra
vede crescer, muore.
Alla falce del tempo
tutto cede,
se, vinto, non lo
sfidi in un erede.
[traduzione
di Rocco Minerva]