Svelta come declini,
tu rinasci
nei figli, a
ristorare quel che
langue;
resterà tuo, se
gioventù ti lasci,
l’avallo che concedi
al nuovo sangue.
Qui trovi senno, qui
prosperità:
altrove, un folle
gelo di vecchiaia.
Chi come te si nega
al tempo, fa
che in pochi inverni
il mondo già
scompaia.
Lascia chi nasce a
un fato che non dura
anonimarsi d’una
morte grama;
più chiede a chi più
dà madre natura,
che a frutto di sua
dote ti richiama.
Matrice naturale, a
te la cura
di generosa prole
imperitura.